Spinozo, X Factor bergamasco

11 Giugno 2022 Artisti Commenti
Francesco Spinelli: una voce che al primo ascolto ti lascia senza parole

Francesco, la storia che sta dietro alla genesi del tuo nome d'arte è un'evoluzione linguistica simpatica☺. Ce la vuoi raccontare?

Siccome il mio cognome è Spinelli, il nomignolo più comune affibbiatomi è Spino. Quando al liceo facevo breakdance, i miei compagni di ballo hanno aggiunto una Z alla fine, perché faceva "più hip-hop". Perciò per loro sono diventato Spinoz. Alcuni anni dopo ho cominciato a scrivere canzoni e, quando mi son deciso a pubblicarle, ho dovuto decidere un nome d'arte che, per essere meno tamarro, più internazionale e, al tempo stesso, mediterraneo ma diverso dal filosofo Spinoza, è diventato Spinozo.

La passione per la musica nasce, come del resto in tutti gli artisti, quando eri piccolo. Parliamo della Scuola dell'Infanzia, quando già frequentavi un corso di musica per bambini. Successivamente lo studio della chitarra ti ha portato al liceo a creare un duo con una tua compagna di classe: i Mountline Drug (nome che è esattamente la traduzione dei vostri cognomi: Rigamonti e Spinelli ☺ ). Tra l'altro il vostro repertorio, con il quale vi siete esibiti in vari locali di Bergamo e provincia, era molto ricercato: rivisitazioni di pezzi pop in chiave jazzata e funkyzzata. Qualche bel ricordo di quei tempi?

In quel periodo ho imparato per necessità a tirar giù gli accordi dei brani in fretta e a orecchio. Ci trovavamo nell'intervallo di scuola o durante le ore buche a provare e imparare brani nuovi. Il che, oltre a essere molto divertente, è stata anche una bella palestra per me sia nella rapidità dell'apprendimento che nella cultura musicale generale e nell'esibizione in pubblico. Ho bei ricordi di quelle ore, fra i primi momenti della mia vita in cui io abbia sentito una profonda affinità con la musica.

Finito il liceo, ti diplomi all'Accademia di Brera: l'arte scorre proprio nelle tue vene! A questo punto, essendo il duo fermo, inizi a comporre e a cantare da solista. Il tuo genere, come dici tu, non è ben definibile ma, se dobbiamo per forza etichettarlo, potrebbe essere molto vicino al soul-pop. Quali sono le tue ispirazioni?

Ho cominciato a scrivere per merito dei Kaleo, gruppo rock islandese. Poi tante ispirazioni: John Mayer, Jeff Buckley, Paolo Nutini, Beth Hart; in generale il blues tra BB King, Muddy Waters… e poi i Dire Straits, i Police, Natalie Merchant, Sade. Un gran minestrone di tutto. Ultimamente mi hanno molto ispirato Mac Miller, Tedeschi Trucks Band, Dua Lipa, Hayley Williams.

Nel 2021 hai partecipato a X Factor ricevendo i complimenti di tutti i giudici. Lo stesso Manuel Agnelli ti ha scelto per la sua squadra. Ricordi, sensazioni, aneddoti di questa esperienza?

C'è un bellissimo momento in cui Manuel mi sta per eliminare dalla squadra ai Bootcamp e Mika commenta - col suo accento fantastico e inconfondibile - "NON toccare Spinelli". Quel pezzetto di trasmissione ce l'ho salvato sul telefono e ogni volta che lo guardo mi fa ridere.

Quando canti, i tuoi occhi sono quasi sempre chiusi. Curiosa questa cosa…

Mi viene più facile trasmettere un'emozione quando ho gli occhi chiusi. Mi sembra di riuscire ad andare più in profondità in me stesso nel cercare ciò che voglio esprimere.

Scrivi soprattutto in inglese. Come mai?

Un po' perché in Italia è raro che qualcuno capisca quel che dici, quindi puoi prendertela un po' con chi ti pare in inglese, senza conseguenze. Un po' perché è una lingua molto sciolta e rilassata: non solo le parole suonano bene, ma anche tecnicamente sono più semplici da cantare perché presuppongono una maggiore rilassatezza del corpo. Il problema è che è difficile fare dei testi trasparenti e penetranti in una lingua che non è quella con cui pensi.

Nel momento in cui decidi di scrivere un pezzo in italiano e vai a depositarlo alla Siae, scopri che qualcun altro col tuo stesso cognome ha scritto una canzone dallo stesso titolo: Elena. Che coincidenze, ma anche che bel problema! Come lo hai risolto?

Non l'ho risolto. Ci ho messo una pezza momentanea. Al momento è registrata come "Elena R.", ma al pubblico risulta come "Elena". Boh…

Su You Tube possiamo trovare una decina di tuoi pezzi singoli. L'unico Cd che hai fatto uscire in realtà è un'autoproduzione creata durante la pandemia per supportare la tua attività. Ma presto avremo modo di ascoltare i tuoi nuovi lavori. L'1 luglio uscirà un Ep con tre pezzi in inglese e, forse, in autunno cinque brani in italiano. Ci vuoi "spoilerare" qualcosa riguardo a queste tue ultime composizioni?

L'1 luglio usciranno tre brani che rappresentano un po' il mio passato musicale. Una rimanda ai Kaleo, mio punto di origine musicale; un'altra a Jack Johnson, che ha accompagnato un paio di estati molto importanti per me negli anni scorsi; l'altra ancora è una rivisitazione di un mio brano già pubblico, ma in una versione molto più folle, che si rifà al mio periodo della breakdance, in cui ascoltavo gasatissimo, tra i vari dj, C2C.

Quest'anno hai iniziato una bellissima collaborazione con i Funky Lemonade. Loro ti hanno definito "Il cavallo di Troia che porta il funky nel pop". Per loro hai scritto il pezzo 430 foto. Storia interessante. Dai…raccontala qui! ☺

Parla di tutto ciò che resta di una relazione interspecie tra una persona e il suo gatto scomparso e di come pian piano si possa superare il lutto seguendo ciò che ci fa sentire bene, perché da cosa nasce cosa. Miao!

E ora le nostre "Bergamodomande"
Tu sei di Bergamo città. Ma se dovessi trasferirti in provincia, quale potrebbe essere il tuo paese ideale?

Ovviamente l'Isola, dove regna il king Fulvio Marcarini.

Da artista (mi riferisco ai tuoi studi a Brera), quale quadro consiglieresti assolutamente di andare a vedere a Bergamo?

Antonio Mangone e Italo Chiodi sono artisti bergamaschi contemporanei che hanno fatto opere che mi piacciono molto. Di più antico, gli affreschi di Santa Maria Maggiore sono davvero belli. Ci sono, inoltre, una serie di ritratti stupendi di Lotto all'Accademia Carrara e le nature morte dei violini polverosi di Baschenis.

Come definiresti la scena musicale bergamasca?

Inaspettatamente vivace e decisa.

Grazie Francesco!

I tuoi contatti sono:
Instagram: @spinozo.f
Facebook: @officialspinozo
Mail: spinozo.box@gmail.com
E possiamo ascoltarti su…
Spotify: https://open.spotify.com/artist/0Ols3UdbcCW9zPmjP9LZK8?si=FnkGHiCPRK2Aqmwik2B0JQ&utm_source=copy-link
YouTube: https://youtube.com/channel/UCPWiwbqyTCSuK26QLHqe27Q
Amazon Music: https://music.amazon.it/artists/B07W1NZD1D/spinozo?marketplaceId=APJ6JRA9NG5V4&musicTerritory=IT&ref=dm_sh_oPrDJtDVBafPkGAJVXRN4x9Ic
iTunes: https://music.apple.com/it/artist/spinozo/1474551055
e tutte le altre piattaforme digitali.

Intervista fatta da Arianna Trusgnach per Chèi de Bèrghem

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