Salviamo il Lago d'Iseo... By Tosca Rossi

17 Aprile 2021 Turismo Commenti

Salviamo il Lago d'Iseo

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(Foto di Valentina Bonacina)
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È recente l'appello dell'attore sebino, Alessandro Boni, per salvare lo specchio d'acqua che unisce e divide al contempo le province di Bergamo e di Brescia, illuminandone le rispettive sponde: il lago d'Iseo!
Ma il bacino è un tutt'uno e appartiene ad entrambi i territori in egual maniera, anche se è vero che l'evento Christo del 2016 ha catapultato un considerevole flusso turistico sulla sponda bresciana, complici i pontili "galleggianti" che da Sulzano collegavano fino a Montisola, l'isola lacustre più grande d'Europa.
È giusto però che i riflettori si spingano anche sulla sponda bergamasca, che non ha nulla da invidiare alla sorella camuna: garantito!
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(Foto di Valentina Bonacina)
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Partendo da Sarnico non si può non restare ammaliati dal comparto liberty, che interessa molti edifici affacciati sulle sponde lacustri o che puntellano il centro storico: ville, palazzi, asilo e il famedio, così come anche la delizia del borgo medioevale, che digrada fino alla passeggiata di sapore belle epoque lungo le rive dell'Oglio.
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(Foto di Ornella Trabucco)
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Lo stesso vale per Predore, un borgo contenuto che con la sua torre medioevale risulta riconoscibile anche a distanza e che da qualche anno è diventato il punto di riferimento per le gite scolastiche: la scoperta dell'impianto termale romano lo rende appetibile per i percorsi didattici, che da Bergamo Alta (museo e resti archeologici) scendono fino a Casazza (villa romana) e poi giungono sul lago.
SuperateTavernola e Riva di Solto due località che si inerpicano, con i loro scrigni di tesori, sulla rupe sovrastante il lago, si giunge a Lovere che è una vera delizia per gli occhi, nonché uno tra i 100 borghi più belli d'Italia (in provincia ne vantiamo ben 3 con Gromo in Val Seriana e Cornello dei Tasso frazione di Camerata Cornello in Val Brembana).
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(Foto di Stefano Samotti)
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A Lovere non basta soffermarsi una mezza giornata, meglio considerarne un'intera, che non andrà sicuramente sprecata: si passa dell'Accademia Tadini alla basilica di Santa Maria in Valvendra, dalla torre medioevale con lo stemma veneziano alle chiese imperniate su avanzi di casetorri medioevali, dal quartiere dei conciatori fino alle piazzette che si intersecano nei tre terrazzamenti dell'abitato, in cui si snodano vie, viuzze e suggestive scalette.
E poi il lungo lago con gli edifici di fine Ottocento e inizio Novecento, fino alle aree verdi o preposte al mercato pubblico o al parcheggio delle auto, che non mancano di recare ristoro al visitatore con panchine e belvedere così come pontili o altri elementi d'arredo.

In ogni caso, ce n'è per tutti i gusti e non ne resterete delusi!

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(Foto di Vittorio Alessio)
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Articolo scritto da Tosca Rossi

TERRE DI BERGAMO DI TOSCA ROSSI
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3393770651


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