Roland Seph Erulo e le sue composizioni per film e videogames by Arianna Trusgnach

04 Aprile 2021 Artisti Commenti
La nostra Arianna Trusgnach intervista Roland Seph Erulo. Un nome particolare per il chitarrista, arrangiatore e compositore che cerca casa a Treviglio.

Roland, ovviamente la prima domanda sorge spontanea: da dove vengono tutti questi nomi strani che compongono la tua identità anagrafica?

Ahahah! Beh, Roland è il mio nome di battesimo, datomi da papà, che si fissò per quella canzone di Vecchioni che faceva "Roland è fort! Roland è fort!". Erulo è il mio cognome. Seph, invece, è uno di quei nicknames che cerchi di affidarti da ragazzo per sembrare più figo. E' l'abbreviazione di Sephiroth, il nome dell'antagonista di uno dei miei videogiochi preferiti (che anche a livello musicale rappresenta una delle mie più grosse influenze). Ho anche la versione un po' più seriosa, ma ha a che fare con la Cabala ebraica e non voglio dilungarmi troppo.

La tua passione per la chitarra nasce tardi, a diciassette anni. Ciò non ti ha impedito di dare anima e corpo allo studio di questo strumento. Quanto erano felici in casa di questa tua scelta, quella di fare il musicista di professione?

All'inizio mamma non era molto contenta, anche perché a scuola non è che m'impegnassi più di tanto! Infatti in quarta Superiore sono stato bocciato proprio perché spendevo la maggior parte del mio tempo a suonare.
Nonostante ciò, quando ho davvero deciso di voler fare il musicista nella vita e da quando sono riuscito a dimostrare a mia mamma che quella era davvero la mia strada, lei è subito diventata la mia fan numero uno!

Qual è il genere musicale a cui sei più legato?

Io dico sempre che nasco come metallaro ma che poi sono guarito… ahahah! Però i generi a cui sono più legato rimangono senza dubbio il progressive e tutto il filone di musica orchestrale cinematica (musica per film, videogiochi).
Se devo citare dei nomi che mi sono d'ispirazione, in primis Nobuo Uematsu e Yoko Shimomura (due compositori giapponesi di musiche per videogiochi), John Williams per le musiche da film e Steven Wilson come musicista e songwriter progressive.

Hai suonato in vari gruppi della bergamasca. In particolare per tanti anni hai fatto parte del gruppo progressive-rock dei Pools, con i quali hai inciso anche un bel po' di cd. Ora invece, studiando musica applicata, ti sei dato alla composizione di musiche da film e per videogiochi. Partiamo con la domanda relativa ai film. Come nascono le tue melodie? Ti ispiri a qualcuno in particolare?

Domanda difficile, che necessita di una premessa: la musica da film è svincolata dalle forme musicali alle quali siamo abituati (forma canzone, sonata, sinfonia ecc.), proprio perché deve essere subordinata alle immagini che accompagna o commenta. Di conseguenza anche la nascita delle melodie e delle armonie subisce un processo tendenzialmente diverso dalla scrittura di musica fine a se stessa. Spesso, prima di iniziare i lavori, mi confronto col regista per capire il tipo di sonorità che vuole (e in questi casi ciò che lui dice è legge) e successivamente sviluppo le idee. Quando compongo per film, scrivo direttamente la musica sulle immagini, proprio perché una delle parti più problematiche è sottolineare determinate azioni o particolari cambi di scena.
Ho però un trucchetto: quando mi blocco e non so che cosa fare o come procedere, pianto tutto ed esco a camminare. Così facendo, spesso ritorno con le idee un po' più chiare.

Ora passiamo alle musiche per videogames. È una scelta fuori dal comune. Per quale motivo ti sei concentrato proprio su questo particolare settore?

Se devo proprio dirla tutta, quando da ragazzino giocavo ai videogiochi, mi perdevo a girare per quei mondi immaginari, rapito anche dalle musiche (con le quali ancora oggi ho un fortissimo legame emotivo) e tra me e me pensavo: "Cavolo, quanto sarebbe bello essere in grado di creare delle cose così!". Poi, quando ho iniziato a suonare, ho anche scoperto la produzione musicale tramite computer e ho provato a fare qualche brano che imitasse vagamente quelle musiche che sentivo nei miei pomeriggi di gioco adolescenziale. Devo dire che, col senno di poi, erano abbastanza terribili…ahahah!
Più di dieci anni dopo, a causa anche del COVID, ho dovuto un po' cercare di rivedere la mia situazione lavorativa, che prima consisteva principalmente in concerti come musicista, fonico e insegnante. Anche grazie ad alcuni amici negli States, sono riuscito a ottenere alcuni piccoli lavoretti per dei videogiochi indipendenti e mi son detto: "Perché non contare davvero su questa tipologia musicale?". Il settore è in crescita e, lavorando principalmente con l'estero, realizzerei uno di miei più grandi desideri: "Diventare famoso?" tu penserai… e invece no! Lavorare da remoto (da casa o da dove voglio io), gestendo da solo e in maniera autonoma il mio tempo.
Al momento sto lavorando sulla demo di un nuovo gioco e a gennaio ho chiuso due progetti in uscita a breve, uno per dei ragazzi francesi e un altro per uno sviluppatore americano.

Ti manca suonare sui palchi? Con quale gruppo bergamasco ti piacerebbe collaborare?

Sì, mi manca e me ne sto rendendo conto soprattutto in questo ultimo periodo. Però ho sempre fatto fatica a trovare persone con cui portare avanti un progetto in maniera continuativa e lavorativa. Un po' è anche colpa mia: cambiavo idea continuamente sul genere musicale da fare.
Sicuramente, appena ci sarà la possibilità di ricominciare a progettare un percorso a lungo termine, ci penserò.
Prima del 2017 suonavo come polistrumentista nei Moody, band di Treviglio. Non ti nascondo che mi piacerebbe tornare sicuramente a far qualcosa con loro.
Per il resto è ormai da un anno che non frequento un concerto e ho un po' perso di vista la scena bergamasca, che però è sempre stata molto fiorente e piena di talento.
Tra i vari gruppi che mi avevano colpito ci sono di sicuro i Vanarin.
Io sono molto aperto alle band che propongono brani originali e sicuramente le preferisco alle cover band e ai tributi.

Hai già pubblicato due tuoi cd in cui possiamo ascoltare pezzi che hai composto e orchestrato tu. Ora ne stai realizzando uno nuovo. Qual è il filo conduttore della tua prossima uscita discografica?

La mia prossima uscita discografica (che spero sia per la fine del 2021), vuole essere un percorso musicale come metafora del viaggio della vita. Si chiamerà Pathways. Ogni brano è una rappresentazione di ciò che incontriamo sul nostro sentiero, sia esternamente sia internamente: ponti, montagne, boschi, spiagge, passando per focolari, fiumi e terre selvagge, per poi culminare il nostro viaggio in una casa (Home, Heimat) e guardarci indietro per vedere che l'itinerario che abbiamo percorso è diventato una strada percorribile anche da altri in modo più agevole.
Voglio che sia un disco umano al 100%, suonato da persone vere e non dal computer come purtroppo oggi si fa. Sarà anche un progetto molto costoso e ambizioso, proprio perché voglio essere in grado di pagare (anche simbolicamente) ogni musicista che vi prenderà parte.
Appena usciremo dalle zone colorate, finirò le registrazioni di Bridges, che è il primo singolo, e lancerò una campagna di crowdfounding per finanziare questo lavoro.

Oltre a essere chitarrista e compositore, sei anche fonico e stai studiando direzione d'orchestra. Domanda da un milione di dollari: hai mai pensato a cosa sarebbe la tua vita senza musica?

Sinceramente sì, ci ho pensato. Inizialmente ero convinto che il mio valore come persona dipendesse esclusivamente dal fatto di essere musicista e dalla preparazione che avevo in quanto tale. Inutile dire che questa convinzione e ostinazione ha sempre e solo portato a enormi fallimenti e delusioni. E' stato quando mi sono convinto di avere un valore imprescindibile in quanto "Roland" come essere umano e non "Roland" come musicista che, paradossalmente, la carriera nel mondo della musica ha cominciato a ingranare per davvero.

So che hai partecipato a un Masterclass di produzione musicale con Morgan e hai avuto anche uno scambio di idee "bachiane" con lui. Ti va di raccontarci questo interessante incontro?

Ahahah! Sì, io partecipavo in veste di allievo/assistente e, avendo registrato l'audio di alcuni video promozionali per questo Masterclass, mi era capitato di essere in contatto direttamente con Morgan.
Un giorno, durante una pausa, eravamo finiti a parlare di Wendy Carlos e del suo disco Switched on Bach, in cui alcune opere del grande compositore tedesco erano state suonate con i primissimi sintetizzatori. La sera mandai a Morgan, tramite messaggio, un lavoro simile che avevo fatto io su uno dei miei corali preferiti di Bach, però usando sonorità da vecchio videogioco (8 bit). Lui mi rispose entusiasta inviandomi una trafila di brani e studi su Bach e sintetizzatori che realizzava di notte.

E ora sondiamo il tuo legame con Bergamo

Mi hai svelato che stai cercando casa a Treviglio. Cosa ti affascina di quel luogo? (Oltre alla "murusa", ovviamente! )

Trovo che Treviglio sia una cittadina molto graziosa, ben collegata sia con Milano che Bergamo. Ha un centro storico splendido e alcune ville meravigliose. Per fortuna non mancano anche belle passeggiate da fare nelle campagne adiacenti e si hanno tutti i comfort di una città (soprattutto un'ampia scelta di ristoranti che consegnano con Deliveroo…ahahah!).

Chi è il tuo bergamasco preferito a livello artistico?

Non cadrò nel clichè di dire Donizetti, perché studio musica classica… ahah!
Però mi piacciono molto il Vava, il Bepi, Teo di Teo e le veline grasse e i mitici Cornoltis.

Ti sei mai fatto un'indigestione di taragna?

Indigestione no, però una bella scorpacciata sì, soprattutto col taleggio! ;)

Visto che ci siamo… Ti sei mai fatto una ciocca di Valcalepio?

Purtroppo non sono un amante del vino, ma sono un grande fan della birra La Bergamasca e del birrificio ELAV!

Grazie dell'intervista, Roland. Se qualcuno volesse seguirti o ascoltare i tuoi pezzi, dove ti possono trovare o contattare?

Mi trovate su Twitter (@roland_seph), Instagram (@rolandsepherulocomposer) e Facebook.
Potete ascoltare i miei due dischi da solista su Spotify, Amazon music e su tutte le piattaforme di streaming.
Per un ascolto più approfondito e per acquistare qualche lavoro, vi lascio il link alla mia pagina bandcamp:
https://rolandsepherulo.bandcamp.com/
Inoltre, se a qualcuno può interessare, qui di seguito anche la pagina bandcamp della mia vecchia band:
https://thepools.bandcamp.com/


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