La grinta dei FURFUNKY!

28 Novembre 2021 Artisti Commenti
Intervista al gruppo bergamasco che fa del Funk il leitmotiv del proprio repertorio

Ciao ragazzi! Furfunky: il nome del vostro gruppo richiama il genere "Funk" e qui ci siamo e capiamo la vostra passione. Ma "FUR" sta per?

Ciao Arianna! Anche se "fur" in inglese vuol dire pelliccia e il nostro genere potrebbe associarsi molto bene all'indumento (magari con dei bei pantaloni a zampa di elefante e occhiali a goccia), in realtà il significato del nome è un altro ed è molto diverso. FurFunky è, infatti, un gioco di parole per esprimere quello che siamo o, meglio, quello che proviamo a fare. FurFunky: i "Furfanti del Funky" … Ecco spiegato l'arcano!

Curiosità: il ladro del vostro logo è una simpatica metafora artistica del vostro modus operandi?

Ebbene sì! Diciamo che il logo aiuta a spiegare il significato del nostro nome. L'idea, finemente disegnata da una fumettista, è quella di rappresentare un ladro in fuga con un sacco pieno di note musicali ma, al posto del classico simbolo dei dollari ($), tipico del mondo dei fumetti, è raffigurato un sax (strumento che contraddistingue la nostra formazione). Questo è proprio il nostro modus operandi: "rubare" hit del passato e farle "nostre", andando a cercare quelle note in "quartieri" lontani, come un furfante che si allontana da casa per andare a depredare luoghi più prosperi, ad esempio il ricco quartiere pop e il facoltoso isolato della disco.

Quando è nato il vostro progetto musicale e a quali strumenti vi affidate?

Maledetto COVID che,come se il tempo non fosse già abbastanza inclemente, aggiunge minimo due anni in più a ogni cosa! Il nostro progetto nasce agli inizi del 2018 da una formazione completamente differente da quella odierna. Basti pensare che in origine c'erano due strumenti a fiato e le tastiere non le vedevamo neanche con il binocolo! Della formazione originale, infatti, sono rimasti solo sax e batteria ai quali, dopo lunghe, lunghissime, infinite, estenuanti ricerche (ah, abbiamo già detto lunghe?!?), che potremmo raccontare in una prossima intervista o in un libro ad hoc, siamo riusciti a trovare l'amalgama giusta.
A oggi siamo sei FurFunky che hanno storie e origini musicali differenti. Partendo dalle retrovie troviamo Dario, "il Capitano" Gangi: nasce come bassista Punk (anche se lui non lo sa e se provate a farglielo notare lo negherà fino alla morte), per darsi successivamente al Funk. Dopotutto la differenza tra i due generi è di una sola consonante! Alla batteria abbiamo Flavio Niccolò Beretta, il motore della nostra band. Quando sbatte le pelli, crea un groove che rende impossibile a chiunque stare fermo e non ballare.
Alle tastiere troviamo Cosmic Cosmin Sîrbu (il riferimento a una famosa canzone dei Jamiroquai è puramente casuale) che, abbandonata una improbabile carriera da bassotubista, ha continuato gli studi di pianoforte al conservatorio Gaetano Donizetti di Bergamo. Ed eccoci alla prima fila: Filippo "Medo" Medolago (o Melagodo, per gli amanti di anagrammi), chitarrista funk fino al midollo. Con lui mai genere musicale fu più azzeccato. Il suono che riesce a creare con le sue chitarre lo rende un musicista unico! Per le quote rosa abbiamo al sax Corinna "la Mamma" Filippi. Essendo gli altri cinque membri dei bambinoni, riesce a tenerli a bada a suon di soli alla Clarence Clemons, oltre che a dare un tocco di classe al gruppo. Ultimo, citato in questo ordine perché è stato proprio l'ultimo a unirsi al gruppo, Andrea Rocca. Questo animale da palcoscenico è in grado di far cambiare la serata degli spettatori con le sue grandissime doti di intrattenitore (oltre che di cantante). Quando è sul palco, con la sua voce graffiante ed energica è in grado di raggiungere anche i cuori più impenetrabili.

Chi si occupa dei "FURarrangiamenti"?

Come un mago non svela i suoi trucchi, anche noi non sveliamo i nostri segreti :P! A parte gli scherzi… Essendo un gruppo che suona musica ormai datata, siamo convinti che tutte le idee migliori nascano dalla sala prove e dal continuo confronto. Tutti ci mettono del loro, anche chi non ha le note (vero Flavio?!?).

Nel tempo la vostra idea iniziale è mutata e ora state preparando un cambiamento abbastanza sostanziale del repertorio. Come mai questo "change in the mood"?

Con l'arrivo di Andrea nell'organico stiamo pensando di rivedere in toto il nostro repertorio. Il cambio di un cantante porta sempre a delle fisiologiche mutazioni che cercano di far combaciare il sound della band con l'estensione e il timbro di chi canta. Questo è il motivo della latitanza dell'ultimo periodo nei Live. Per far crescere l'hype, che va tanto di moda, non vogliamo anticiparti molto, ma resteremo comunque sempre fedeli al nostro amato funk!

Dove vi esibite solitamente e qual è stato il vostro concerto più memorabile?

Solitamente suoniamo nei locali della bergamasca. Recentemente abbiamo anche iniziato a suonare per matrimoni. Come concerto più memorabile citiamo una serata all'ormai ex "Gate" di Bergamo in Malpensata, in una freddissima sera del gennaio 2019. Pensavamo di fare il solito concerto ma, forse causa proprio del freddo, la serata è finita con un locale pieno di gente ammassata, di tutte le età, che non si è fermata a ballare nemmeno un secondo. È stata una serata veramente coinvolgente e piena di energia!

Al seguito dei Furfunky c'è sempre un gruppo di FURfans accaniti, rigorosamente vestiti con la vostra t-shirt ufficiale e avete anche persone da fuori provincia che vi seguono assiduamente. Quanto è importante per voi questo aspetto a livello emozionale?


Ovviamente il FurFanClub ci accompagna fedele a ogni nostra serata, senza mai perderne una. Si tratta di un nocciolo duro di amici e parenti che non si annoia mai a venire a sentirci e che ormai consideriamo come parte integrante della band. Dopotutto quale gruppo musicale che ha fatto la storia non ha il suo vero fanclub, formato da parenti e amici? Senza la loro carica i concerti non sarebbero gli stessi ed è anche grazie a loro se riusciamo a trasmettere tutta questa energia sul palco.

Passiamo ora a un livello onirico : sognate un giorno di aprire il concerto dei…

Sono talmente tanti i nostri idoli che sceglierne uno risulta impossibile. Ma se potessimo aprire a un musicista ormai scomparso, restando coerenti con il genere che suoniamo, potrebbe essere, perché no, James Brown (abbiamo basse aspettative, ahah).

Una delle caratteristiche delle vostre performance è quella di coinvolgere il pubblico empaticamente e in modo carismatico. Ne fuoriesce una carica non indifferente. Quanto è fondamentale, in un gruppo come il vostro, provare e suonare in un clima disteso e amichevole?

Il gruppo è tutto. Nessuno di noi è il Cristiano Ronaldo della musica, ma siamo convinti che lavorare uniti e coesi sia il modo migliore per arrivare a fare le cose bene (un po' come l'Atalanta). Scherzi a parte, probabilmente il fatto di essere un gruppo unito, in cui siamo tutti alla pari e nessuno prevale sugli altri è proprio il nostro punto di forza. Solo con la giusta intesa tra i vari membri di una band si può ottenere la carica di cui parli.

Ci svelate il vostro cavallo di battaglia, quello per cui i nostri lettori non dovrebbero mai mancare a un vostro concerto?

Beh, i Medley sono più che un cavallo di battaglia, sono un nostro elemento distintivo (in particolare quello disco anni '80). La gente non fa in tempo a riconoscere una canzone che ne comincia subito un'altra, il tutto mentre il pubblico si scatena sotto al palco e il delirio cresce di brano in brano.

Ora le "Bergamodomande".
Un luogo bergamasco immerso nella natura dove vi piacerebbe suonare?

Sarebbe bello suonare in cima a una delle nostre numerose montagne, magari fuori da un rifugio mentre la polenta sta cuocendo! L'unico limite sarebbe il trasportare la batteria a piedi fino alla vetta! Ma a cosa serve il Fanclub se non a questo? (scherzo, vi vogliamo bene!)

Quale canzone di un cantante/gruppo bergamasco vorreste un giorno arrangiare in modalità "furfunkiana"?

Non ci avevamo mai pensato. Potrebbe essere divertente riarrangiare in chiave funk un bel L'è de Albì di Luciano Ravasio.

Un menù bergamasco a cui i Furfunky non rinuncerebbero mai, dall'antipasto al dolce, comprensivo di bevande:)))?

Aaaah! Qua ci colpisci nel nostro punto debole: il cibo! Inizieremmo con un bel tagliere di salumi e formaggi bergamaschi, seguiti ovviamente da un bel piatto di casoncelli fatti in casa. A seguire non dovrebbe mancare la polenta con i funghi e come dolce "polenta e osei". Il tutto accompagnato da un buon vino rosso.

Grazie per avermi concesso l'intervista. Vi auguro tanto successo!
I riferimenti social e non per avere notizie dei Furfunky e contattarli per eventuali concerti:

Email: furfunky@gmail.com
Instagram: ci trovate alla pagina "furfunky"
Facebook: Furfunky
Numero: 3386257507

Intervista fatta da Arianna Trusgnach per Chèi de Bèrghem

Vuoi sostenere il progetto "Chèi de Bèrghem?" Compra le nostre magliette qui: https://shop.cheideberghem.it/


Condividi l'articolo
Lascia un commento

Sei uno di noi? Diffondi la BergamaschicitàVisita lo shop