L’interattività artistica di Pier Tironi

28 Maggio 2022 Artisti Commenti

Il cantautore di Bergamo e il suo ironico spettacolo di canzoni e teatro

Ciao Pier! Un'adolescenza piena di pensieri e sensazioni che, uniti allo studio del pianoforte e della chitarra, hanno creato l'animo artistico che c'è in te. Una tua definizione del cantautore Tironi?

Un ometto sensibile alle prese col suo mondo fatto di emozioni, sguardi e sensazioni…quelle più disparate.

Hai lavorato molto sulla tua voce, tanto che perfino Francesco Renga ne è rimasto piacevolmente colpito. Ci vuoi svelare cosa hai provato a essere apprezzato da un cantante così importante per la scena musicale italiana?

Fu una piacevolissima sorpresa e un onore vedersi riconosciuto come "uno che ha un bel mondo" da raccontare (il virgolettato sono sue parole).
Fu un incontro importante, ma per una serie di contingenze non ne scaturì il lavoro inizialmente pensato: rimane un piacevole lontano ricordo.

Fosse solo Renga, ma ti sei dato da fare, eh? Hai aperto pure i concerti di Daniele Silvestri e Sergio Caputo! Qualcosa da dichiarare? :-)

Beh, in entrambi i casi sono state bellissime esperienze, benché distanti tra loro: la prima nell'agosto 2005, la seconda a dicembre del 2021.
Silvestri fece una "data zero" nella mia amata Valle Brembana e gli organizzatori mi chiesero di aprire le danze, avendo sentito una mia esibizione con l'amico chitarrista Max Grazioli al Festival della Poesia di San Pellegrino Terme. Serata indimenticabile.
Dopo sedici anni, ecco la fortuna di condividere il palco con Caputo, su invito del Gran Capo Druso, dell'omonimo premiato locale bergamasco. Un onore!
Mi piace che, nonostante tutto, le mie canzoni mi permettano ancora di uscire la sera, facendomi incontrare persone belle. Ti ho già detto che sono stato il "regalo di compleanno" per una bimba di tre anni ?

Parliamo ora della tua discografia. Nel lontano 1997 hai iniziato a registrare su musicassette. Poi sono usciti due cd: Storie d'amore, clown e banditi e Giusto due parole. Mi sembra che di argomenti trattati ce ne siano molti! C'è un comune denominatore tra i testi dei tuoi pezzi?

Non credo... o forse l'amore?
Come si vive nello spettacolo, tratto persino il tema della morte, della difficoltà e della bellezza del crescere. Cerco di fare il tutto con leggerezza. Mi emoziona quando al termine di una mia serata le persone mi dicono di aver riso, pianto e di essersi divertiti.

Nel 2013 sei stato scelto come primo artista italiano in assoluto ad aprire la prima serata del "Sofar Sounds Italia". Di questa esperienza ne uscirà un articolo su Repubblica e un servizio sul rotocalco TV7 della Rai. Quale effetto ti ha fatto esibirti in questa modalità rispetto a quella del palco?

E' stata una bellissima esperienza e trovo che sia una gran cosa una realtà come Sofar.
Ci si mette alla prova davanti a un pubblico ristretto, ma in assoluto ascolto, attento, curioso, spinto dal desiderio di sentire sconosciuti che possono essere vere sorprese.

Una cosa bellissima che mi hai raccontato è che sei diventato parte "fisica" di una bomboniera di matrimonio: un cd in cui c'era anche la tua Felicidad. Vuoi raccontarci questa particolare curiosità?

Beh, come per il compleanno della bimba, sono per me emozioni intense e piene. La mia esperienza di musica e parole è un insieme di piccole e gigantesche cose, di pianti e di sorrisi, di malinconie e gioie. Questo è per me. Tutto qua. Quando sento che diventano di altri e che altri ci si perdono dentro riconoscendosi, beh…succede il BOOM!

Ciò che più ami è l'interazione con il tuo pubblico. Questo ti ha portato a costruire uno spettacolo ad hoc che unisce la tua musica a dei monologhi in cui l'ironia fa la sua parte. Di fatto racconti i tuoi primi quarant'anni (mi ricorda tanto il film interpretato da Carol Alt…ahahah!). Nasce così Ricordi in accordi, uno spettacolo che ha già visto la sua rappresentazione in teatri come il Filodrammatico di Treviglio e il Gavazzeni di Seriate e che vede come tuoi compagni di viaggio Giovanni Colombo e Cristian Bosio . Ci sveli qualche segreto di questo tuo progetto?

Come dicevo prima, credo sia la voglia e il bisogno di esprimere ed esprimersi. Per me è stato terapeutico, vitale e quindi perché non condividere cose che hanno fatto bene?

Uno, due, tre: sono le possibilità che ti do per esprimere pubblicamente le tue aspirazioni e i tuoi sogni.

Lei mi è gentilissima, ma mi lasci diventar maggiorenne, poi le dirò! :-)
Intanto speriamo che pubblicamente possa ancora cantare delle mie cose e avere persone con la voglia di ascoltare.

Veniamo alle "Bergamodomande"!
Prova a definire i bergamaschi con una frase in dialetto.

Mi riconosco e identifico i bergamaschi con il distico di Giacinto Gambirasio: "Caráter de la rassa bergamasca: sóta la sènder...brasca".

Una via di Bergamo non tanto conosciuta, ma che a te piace tanto?

Da quasi vent'anni vivo a Bergamo e mi rapiscono i suoi colli, le sue scalette:via Orsarola (Case Moroni) evia Ciaregotto, giusto per far due nomi.

Dovessi per un giorno fare l'artista di strada, in quale paese della bergamasca ti piacerebbe esibirti? Mi piacerebbe una spiegazione alquanto poetica della tua scelta :-)!

Sono legatissimo a Sedrina, paese natale di mio padre, dove ho vissuto i miei primi trent'anni e ho lasciato i ricordi più profondi e vivi.
E se posso avere un'alternativa, suonerei per la via centrale di Caprino Bergamasco, che mia madre ha saputo farmi amare, condividendo i suoi ricordi più belli di ragazza.

I miei più ossequiosi ringraziamenti per il tempo che hai dedicato a questa nostra intervista!

Ossequio io lei!

Per eventuali contatti, dove ti possono trovare?

mail: pierfrancescotironi@gmail.com
facebook: Pier Tironi
instagram: pierti5

Intervista fatta da Arianna Trusgnach per Chèi de Bèrghem

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