I tasti argento-oro di Davide Locatelli, pianista dalle mani di fuoco

31 Ottobre 2021 Artisti Commenti
Il musicista e compositore di Valbrembo che ha fatto del rock il suo trampolino di lancio e che la Sony ha voluto annoverare tra i suoi artisti

Davide, ti sei accostato allo studio del pianoforte a quattro anni e ti sei diplomato al Conservatorio di Mantova a soli diciannove. Una conquista pazzesca! Ma tu sei soprattutto un esempio di chi ha creduto nei propri sogni ed è andato oltre, scegliendo poi, anarchicamente, di abbandonare il percorso classico e avventurarti in quello rock. Che cosa riesci a esprimere attraverso questo percorso che la classica non ti riusciva a dare?

Sono sempre devoto alla musica che ho studiato da piccolo. Non esiste formazione migliore di quella classica. A diciannove anni però mi andava stretta perché la mia vena era un'altra e questo mi ha causato anche delle importanti discussioni in famiglia, visto che, specialmente mio padre, voleva per me un percorso classico.
La mia voglia di far musica tramite il rock prima, e le mie composizioni dopo, sono state la chiave del percorso costruito in questi dieci anni. Ho avuto bisogno di comunicare determinate sensazioni che la musica classica non poteva trasferire.

Ti sei fatto conoscere sul web attraverso cover che hanno avuto milioni di visualizzazioni. Artisti comeÁlvaro Soler, Lost Frequences, Gabry Ponte, Fedez hanno voluto collaborare con te dopo aver sentito le tue performance online. Che effetto ti fa essere così apprezzato?

Sicuramente una bella soddisfazione arrivare a chi, in campo nazionale e internazionale, mastica musica a certi livelli.

Hai partecipato a diverse trasmissioni televisive. Ricordiamo Sanremo (Rai), Tù sì que vales (Canale 5), All together Now (Canale 5), Celapossofare (Rsi, emittente pubblica svizzera), Wind Music Awards (Rai 1) in diretta dall'Arena di Verona con Gabry Ponte. Cosa ti hanno lasciato queste esperienze?

Beh, alcune ricordi positivi, altre un po' meno.
Ricordo con piacere quando, nel 2014, arrivai alla selezione finale di Sanremo giovani con Alex La Barbera e la sensazione di me, ventiduenne, che calcava per la prima volta uno scenario così grande.
Poi la delusione a Tù sì Que Vales, dove ero dato per vincitore da tutti e per un ‘'problema di comunicazione'' sono stato tagliato dalla finale.
Bellissime sensazioni, invece, all'Arena con Gabry Ponte. Le porto ancora dentro di me!

Poi nell'aprile del 2018 arriva la svolta: firmi un contratto per l'etichetta Sony e il mese successivo esce Pirates of Caribbean. Nel video reciti addirittura in arabo (del resto, parlando bergamasco, non dev'essere stato difficile impararlo! Ahahahah!) e il pianoforte viene realmente dato a fuoco. Si evince che ami molto le sfide :-) ! Non ti è venuto male a vedere uno strumento così prezioso essere letteralmente mangiato dalle fiamme?:) E soprattutto, non avevi paura di girare quella scena?

Sinceramente no. Volevo ‘'bruciare il confine tra musica classica e moderna''... e ce l'ho fatta!

Oltre 1.200.000 visualizzazioni bissa il video successivo Numb, un omaggio ai Linkin Park, il tuo gruppo preferito. Anche qui compare il tuo particolare pianoforte a tasti color argento e oro. Idea alquanto "original". Volevi emulare i colori della preziosità della tua musica?

Voglio portare la mia idea di musica che, oltre ad esser sempre curata in ogni minimo dettaglio, desidero venga rappresentata tramite immagini video che evochino lo stato d'animo del pezzo.

Comunque i tuoi video sono sempre particolarmente curati e originali. Chi è l'artefice di tutto questo?

Neri Quagli è il regista di quasi tutti i miei video, amico e fratello, che sa sempre convertire in immagine ogni mia creazione.

Nel 2019 esce il tuo primo brano originale Sugar Land e l'anno successivo Experience. Lo so, dovrei essere molto oggettiva e distaccata, ma posso dirti una cosa? Sono davvero stupendi! Immagino che Ludovico Einaudi sia un tuo grande ispiratore. Se fosse così, ricordati che, se ti dovesse servire un violoncello, sono sempre disponibile! Ahahaha! A parte gli scherzi, che soddisfazioni trovi nel sapere che fra poco riuscirai a portare le tue creazioni nuovamente a teatro?

Ludovico è sempre stato il mio riferimento in campo musicale. Ho sempre dichiarato di ispirarmi a lui musicalmente, anche se in verità le nostre composizioni sono totalmente diverse. Se ascolti lui dici ''questo è Einaudi'' e la stessa cosa succede con me.
Attendo il rientro a teatro con enorme impazienza. Sono due anni che non suono e ora, più che mai, necessito di far musica insieme al mio pubblico.

La tua musica è stata da poco protagonista dello spot "Alta Moda" di Dolce e Gabbana. Per loro hai anche suonato a Venezia alle sfilate che si sono tenute nella romantica città veneta. Pensi che, che oltre alla tua musica, il fashion look che ti caratterizza abbia colpito i due stilisti?

Beh… Sicuramente li ha colpiti visto che sono loro i fautori! :-)

Ti piacerebbe che ideassero una nuova "veste" per il tuo pianoforte bianco?

No, è bello così… Squadra vincente, non si cambia!

Ci parli dei tuoi dischi, affibbiando a ognuno di loro un aggettivo che li caratterizza?

Tunnel: immaturo
Fly Away: meritato
La vie en… Rock!: innovativo
This is Dave: futurista

E ora le nostre "Bergamodomande"
Pensi che il detto bergamasco " Mola mia, mola mai" abbia avuto importanza nella tua vita?

Sì, effettivamente lo uso spesso per motivare gli amici.

Per ben due anni sei stato in tournèe negli Stati Uniti. Ti capitava mai di usare espressioni bergamasche, tipo qualche pota di qua e pota di là?

Parlo un po' di dialetto quando sono in famiglia, fuori capita molto raramente.

Una sagra bergamasca a cui non potresti mai rinunciare?

Ho vissuto delle belle esperienze musicali al Filagosto, quindi sono legato a quella!

Ti super ringrazio per la tua gentilezza. Un grande in bocca al lupo per la tua "piano-carriera"!

I contatti di Davide sono:

FACEBOOK: www.facebook.com/davidelocatelliofficial
INSTAGRAM: www.instagram.com/davelocatelli
BUSINESS: davidelocatelli@newco-mgmt.com

Intervista fatta da Arianna Trusgnach per Chèi de Bèrghem

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