Gotto Esplosivo, gruppo fantasticamente fò de cò della Val Brembana

20 Marzo 2022 Artisti Commenti

Tre ragazzi "electrofolk" che fanno ballare chiunque e ovunque

Ciao ragazzi! Cosa dire? Che siate esplosivi lo si capisce appena uno vi ascolta, ma l'origine del vostro nome alquanto stravagante?

Ciao Arianna!
Il nome è una citazione alla Guida Galattica per Autostoppisti di Adams. Cercavamo qualcosa che fosse, appunto, esplosivo e guarda caso il "Gotto esplosivo pangalattico" è citato come la bevanda alcolica più potente dell'universo. Non abbiamo saputo resistere!

La vostra formazione attuale mi pare dia un tocco di freschezza gipsy alla musica che si ascolta in giro: Anto (Antonio) alla voce e alla fisarmonica, Lasku (Manuel) alla chitarra e alle seconde voci, Nic (Nicola) alla batteria elettronica. Ma il vostro gruppo ha subito negli anni vari cambiamenti, non solo di nome ma anche di genere e di lingua. Ce ne volete parlare?

Dunque, abbiamo fatto dieci anni di rock e serate folli. Adesso col rock abbiamo smesso! Scherzi a parte… dopo tre dischi, ci siamo voluti evolvere, un po' per vocazione, un po' per necessità. Volevamo qualcosa di ancora più vicino alla gente e alla musica stessa. Chitarra e fisa sono un duo a prova di blackout elettrico. Questo ci è piaciuto un sacco e lì abbiamo sentito di voler buttare l'energia. Quella non si è mai fermata.

La cosa che mi ha colpito di più nella nostra chiacchierata è che, nonostante il distacco causato da forze maggiori, poi abbiate avuto voglia di rincontrarvi e tornare a chiacchierare sul fiume, su un prato, in montagna portandovi dietro i vostri inseparabili strumenti. Da qui è nato il desiderio di continuare a scrivere pezzi originali. E' stato difficile rimettere insieme ciò che si era disperso?

Come dicevamo poco fa, la voglia non è mai mancata. Il vestito era cambiato, ma le cose da dire rimanevano molte, per esempio il fatto che per creare qualcosa (o niente) bisogna fare e rifare all'infinito, senza pretese. Tutto questo è sicuramente spiegato meglio nel brano Fare e rifare, prima traccia de Lo scemo del villaggio. Anche il mare… mica lo pagano per scolpire le scogliere! E chissà se lui sa perché continua!

I vostri pezzi fanno ballare anche le sedie :-) e siete sempre gli ultimi a lasciare i locali in cui vi esibite, essendo festaioli nel sangue! Quanto è importante per voi divertirvi sul palco?

Inciso necessario: noi non facciamo musica, facciamo amicizia! Il nostro è uno scopo sociale e, se si crea la magia della festa, se la gente balla, se noi balliamo, allora il mondo gira giusto. Se ci attenessimo alla nostra bravura come musicisti, avremmo già smesso!

Ci volete raccontare qualche aneddoto simpatico della vostra avventura musicale che non dimenticherete mai?

Quelli proprio proprio indimenticabili legalmente è meglio non scriverli. Quindi facciamo che potenzialmente questa intervista la legge anche la mamma, quindi andiamo mediamente cauti.
C'è stato un periodo dove il Lasku, durante i concerti, saliva compulsivamente sopra ogni cosa a portata di cavo: amplificatore, tavoli, muri di cartongesso… Una volta finisce sul bancone di un bar e il folle barista cosparge tutto di alcool puro e gli dà fuoco. Un assolo assolutamente incendiario!

L'anno scorso è uscito il vostro Ep Lo scemo del villaggio, che contiene cinque pezzi scritti durante il Lockdown. Non è stato semplice ritrovarvi, perciò vi scambiavate registrazioni via WhatsApp per portare avanti il lavoro. Sicuramente una situazione estrema rispetto a ciò a cui eravate abituati, voi che avevate già pubblicato tre album in passato. Cosa vi ha lasciato questa esperienza?

Che, se non devi andare a lavorare, suoni di più! Detto questo, scrivere senza vedersi aveva un che di asettico che creava qualche difficoltà. Si aveva, però, anche tutto il tempo per telefonare e scendere nei minimi, minuscoli, minuziosi particolari. A tratti sembrava di rivivere la foga spensierata dei primi tempi.

Tra tutti i brani di questo Ep ricordiamo il successo di Esteban, il cui video è stato girato in Val Brembana a 1992 m di altezza. Ora è appena uscito il video del vostro nuovo pezzo Il suono del mondo, girato invece a Caravaggio. Entrambi hanno avuto come regista Mike Rivkees, musicista americano del famoso gruppo The Rumjacks. La vostra terra (intendendo sia la gente sia il paesaggio) viene sempre dipinta attraverso le vostre note e le vostre immagini. Quanto è importante per voi l'attaccamento alle vostre origini?

Non siamo campanilisti, ma viviamo in valle da tanto e non possiamo fare a meno di respirarla. La natura comunque, al di là di dove sia, ci ispira sempre molto. La viviamo nelle nostre zone ma, ovunque siamo andati a trovarla, è sempre stato come tornare a casa.

Avete aperto molti concerti di gruppi famosi. Ricordiamo, tra i tanti,Hardcore Superstar, Meganoidi, Punkreas, Talco. Insomma, avete girato parecchio, anche fuori provincia. Ma cos'è che ha di particolare il pubblico bergamasco che non avete trovato invece fuori dalla terra orobica?

Guarda, in verità non abbiamo suonato molto fuori provincia. Anzi, ci fai suonare in Friuli??? Poi risponderemo a questa domanda.
Ahahah! Mi impegnerò in questo compito. Promesso! Ma solo per sapere la risposta a questa domanda! :-) Ahahah! Scherzoooo!

A breve uscirà un nuovo singolo: Definisci. Farà successivamente parte di un Ep che sta per essere sfornato bello caldo. Programmi per il futuro?

A parte il solito successo planetario, estinguere la fame nel mondo e bere meno, niente in particolare.
In verità abbiamo solo tanta, tantissima voglia di suonare. Speriamo in un buon futuro sul fronte concerti.

E ora le nostre "Bergamodomande"
Anto è anche un istruttore di arrampicata. Qual è la montagna della bergamasca che tutti dovrebbero a vostro avviso "esplorare" e perché?

Per fortuna non ero campanilista… Monte Cancervo. Perché?

  1. È il nome di una band di nostri amici
  2. È stupendo, nonché Montagna con la M maiuscola
  3. Poco prima di raggiungere la croce, c'è una targa con una poesia dedicata a un nostro grande alpinista, scritta da un nostro grande poeta. Consiglio.
Volete raccontarci qualche particolare paurosa leggenda delle vostre zone? :-)

Guarda caso, il nostro primo disco in italiano si intitola L'oro del diavolo, che è proprio una leggenda delle nostre zone. Il diavolo cerca di corrompere un giovane apparendo di notte e mostrandogli moltissimo oro. Lui lo sdegna e infine riesce a sposare la sua donzella. Con cosa hanno pagato l'affitto, è ancora un mistero.

Un palco della provincia che non avete ancora calcato e sul quale vi piacerebbe tanto esibirvi per portare la vostra frizzante voglia di fare musica?

Il Filagosto Festival… Quello l'abbiamo purtroppo mancato una volta e, da allora, è rimasto un miraggio.

Un vostro complimento sincero a un artista bergamasco che amate particolarmente?

Jonathan Locatelli (RICH APES).
E siamo della Val Brembana, per cui complimentarsi con uno della Valle Imagna non ci viene nemmeno facile. Però se uno è così tanta musica, bisogna dirlo. Anzi, gridarlo!

Vi ringrazio per il tempo che mi avete dedicato e vi auguro tanto successo! W la musica sempre!

I contatti dei Gotto Esplosivo sono:
FACEBOOK: https://www.facebook.com/gottoesplosivo/
INSTAGRAM: https://www.instagram.com/gottoesplosivo/?hl=it
YOUTUBE: https://www.youtube.com/user/GOTTOxESPLOSIVO
BUSINESS MAIL: gottoesplosivo@live.it

Intervista fatta da Arianna Trusgnach per Chèi de Bèrghem

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