Cuori Infranti, la band bergamasca che non si infrange mai by Arianna Trusgnach

21 Marzo 2021 Artisti Commenti

Cuori Infranti, la band bergamasca che non si infrange mai

Le "frecce musicali" del gruppo demential-rock romanese colpiscono ancora



Cuori Infranti, mi stavo chiedendo l'origine del vostro nome, dato che mi sembrate tutti felicemente accoppiati.
In effetti (per ora) siamo tutti impegnati ma, quando ci siamo formati, alcuni di noi erano tornati single da poco. Soffrivamo di questa condizione e abbiamo trovato sfogo nella band. Suonavamo e cantavamo piangendo e stringendoci l'un l'altro. Da qui il nostro nome.

Quando i vostri "pezzi infranti" si sono musicalmente uniti per la prima volta per dar vita a questa spassosissima band?
Era la fine del 2003. Max e Vincenzo, con altri due elementi, hanno formato una band che si è poi evoluta nei Cuori Infranti.

Chi è il "cuore" che scrive i pezzi?
In realtà è una sorta di catena di montaggio. Normalmente Max dà lo spunto con un racconto o una battuta divertente. Si fantastica tutti assieme su come potremmo svilupparla in canzone e Fabio, prendendo spunto da quanto deciso, crea una bozza del pezzo sia a livello testuale sia musicale. Poi rielaboriamo le idee in sala prove.

Tra le vostre melodie aleggia istrionico uno spirito chiaramente punk-rock. Vi ispirate a qualcuno in particolare?
Veniamo da mondi musicali diversi: Max, Vincenzo e Fabio da ambienti metal e hard rock, Roby ha un gusto più orientato al Funk e Andrea al Pop.

Che cosa cercate di trasmettere attraverso le vostre canzoni e, soprattutto, nei vostri concerti?
Siamo una Party Band e vogliamo che la gente si diverta, balli e canti e si faccia pure due risate con i nostri sketch spesso improvvisati. Ambiamo a creare sempre più uno spettacolo che sia un compromesso tra concerto live e cabaret: nostri brani inediti alternati a rocamboleschi medley e mash-up di brani famosi italiani o internazionali, rivisitati in varie chiavi (ska, rock, funk, reggae) e intervallati da divertenti gags e siparietti.


Avete collaborato con artisti italiani come Dodi Battaglia, Stef Burns, Donatella Rettore, Righeira, Alberto Camerini, Ivan Cattaneo, tanto per citarne alcuni. Ci volete raccontare cosa significa per un gruppo avere occasioni musicali così importanti?
È sempre un'emozione confrontarci con artisti di quel calibro e la maggior parte di loro si sono rivelati personaggi umili e simpatici. Per citarne uno? Alberto Camerini, una sagoma completamente fuori di testa!

Tra gli artisti internazionali avete condiviso il palco con musicisti di grande spessore: il grande bassista Stu Hamm (che ha collaborato con Steve Vai e Joe Satriani) e Will Hunt, batterista degli Evanescence. Wow, ragazzi! Credo che il cuore vi si sia infranto ancor di più con queste belle emozioni! Ce ne volete parlare?
Mostri di bravura! Aggiungerei Stef Burns (e pure il mitico Gallo) per completare parte della band di Vasco Rossi. Gente che suona in uno stadio gremito o in un piccolo club sempre con la stessa passione e voglia di divertirsi e far divertire!

Mi ha colpito il titolo del vostro pezzo "Maledetto Uan". Ma cosa vi ha fatto di male quel povero pupazzo?
Eh eeehhh… In realtà questo brano in stile punk prende spunto da un meme, dove Trump incolpa Uan di essere l'origine della pandemia, giocando sull'assonanza tra Uan e Wuhan, la città cinese dove si è sviluppato per la prima volta il virus.

E' uscito da poco il video di "La Cina si avvicina" dove, con la vostra solita grande capacità di satireggiare su argomenti che vi stanno a cuore (sennò credo che non vi chiamereste "Cuori" ), vi soffermate sugli stereotipi nei confronti del popolo cinese. Quando è nata l'idea di questa canzone? Per caso mangiando sushi?
Noi amiamo da sempre ironizzare sugli stereotipi. L'abbiamo fatto con Maria, che vent' anni fa ironizzava sui mammoni italiani presi di mira in quel periodo, nel 2014 con Voglio Imparare a esser gay, con la mafia in Lacrime di Pene…
La Cina si avvicina è nata, come spesso accade, da un' idea di Max, grande appassionato di sushi. Fabio l'ha poi sviluppata musicalmente. In realtà era pronta da più di un anno, ma la pandemia ne ha bloccato l'uscita. Temevamo che in quel particolare momento ne venisse travisato il significato, visto che non ha nulla a che fare con il Covid.
Fa parte della Trilogia cinese: Maledetto Uan, La Cina si avvicina e un brano che stiamo per andare a registrare in questi giorni (insieme ad altri due inediti).
Insomma, a breve nuove canzoni e relativi video!

So che avete in progetto un vinile che racchiuderà tutti i vostri pezzi. A quando l'uscita?
Vorremmo arrivare a una decina di canzoni. Entro l'estate dovremmo avere a disposizione sette/otto pezzi finiti e comunque altri sono in cantiere. Probabilmente saremo pronti a fine anno.

Bene! E ora pane per i vostri denti…
Immaginatevi di trovarvi di fronte a Bélen Rodrìguez. Quale piatto bergamasco le fareste assaggiare per conquistare il suo "cuore" argentino e farla cantare con voi sul palco?
Senza dubbio casoncelli e panna cotta, le pietanze preferite di un fonico col quale abbiamo collaborato.

Qual è il posto della bergamasca che vi fa ricordare il vostro più strepitoso concerto?
Il Druso! E' la nostra seconda casa. I nostri live legati alle feste anni ‘80 hanno sempre fatto il sold out!

Consigliatemi un gruppo/musicista/cantante orobico che non dovrei assolutamente perdermi.
Il Vava, oltre che un amico (tempo fa fece anche un pezzo con noi dal vivo), è davvero un bravo ragazzo!

Una frase in bergamasco che vi rappresenta?
Banda dè bambohei
(come ama definirci Eliseo, della security del Druso).

I Cuori Infranti sono:Massimo Rossi (Max) alla voce, Andrea Rossi alle tastiere, Fabio Baccanelli (Bacca) alle chitarre, Vincenzo Rubini (Vignè) al basso, Roberto Ricci (Roby) alla batteria.
Grazie ragazzi per la vostra disponibilità mai infranta!


Intervista di Arianna Trusgnach per il Chèi de Bèrghem

Ecco i contatti dei "Cuori Infranti":
Sito Internet: www.cuori-infranti.com
Facebook: Cuori Infranti - Party Band
Instagram: cuori.infranti.band


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