Alla scoperta di Covo

13 Aprile 2023 Turismo Commenti


Abito a Bergamo da sempre, ma non per questo conosco tutti i paesi della bergamasca, anzi. Per questo approfitto sempre delle visite guidate per scoprire nuovi borghi e così ho fatto anche per Covo. Ho così conosciuto un paese che prima avevo sentito solo nominare e ne sono rimasta piacevolmente colpita!
Covo è un paese nella bassa bergamasca, circondato da campi e delimitato dal fosso bergamasco, il corso artificiale d'acqua che serviva a irrigare i campi e fungeva da confine fra il Ducato di Milano e la Repubblica di Venezia.

Cosa si può vedere a Covo
  1. La Chiesa parrocchiale dei Santi Filippo e Giacomo Apostoli
  2. L'Oratorio dei Disciplini
  3. La Santella di San Lazzaro
  4. L'ultima torre rimasta del castello di Covo
  5. Il Mulino Fuori Porta Mattina
  6. Il monumento che commemora 3 anime giustiziate
  7. 5 Murales
  8. Le campagne nei dintorni
Ora lo scoprirete!

1 - La Chiesa parrocchiale dei Santi Filippo e Giacomo Apostoli. La sua facciata è ispirata alla Basilica veneziana di San Giorgio, in stile palladiano. Al suo interno oltre a opere di pregio, sono conservate le reliquie di San Lazzaro, donate da Bartolomeo Colleoni al paese. Per onor di cronaca anche Marsiglia vanta un teschio di San Lazzaro, motivo per cui è nata una diatriba fra i due comuni sull'autenticità. Per ora la datazione con il carbonio-14 darebbe ragione alla reliquia di Covo.
2 - L'Oratorio dei Disciplini, che contiene al suo interno la Grotta della Madonna di Lourdes.
3 - La Santella di San Lazzaro, restaurata nell'autunno scorso e voluta dai covesi nel 1855 come voto dopo un'epidemia di colera. L'affresco ritrae il momento del dono del teschio di San Lazzaro da parte del cappellano di Bartolomeo Colleoni, Frà Bellino Crotti, al parroco di Covo. La leggenda narra che mentre il condottiero Colleoni era di ritorno dalla vittoria di Senigallia con le reliquie di San Lazzaro e di Santa Maddalena, che Frà Bellino Crotti aveva rinvenuto in una chiesetta marchigiana, le campane cominciarono a suonare e i cavalli non vollero più proseguire il cammino. Ciò fu interpretato come segno divino dal Colleoni che decise di donare a Covo il teschio di San Lazzaro.
4 - L'ultima torre rimasta del castello di Covo, ora sede della biblioteca. Un tempo il castello di Covo ne possedeva ben 9.
5 - Il Mulino Fuori Porta Mattina, che riporta alla storia contadina che caratterizza il paese. E' rimasto in funzione fino al 1970 come macina e l'intenzione del comune è di trasformarlo in un museo.
6 - Il monumento che commemora 3 anime giustiziate. Si tratta di tre ladri che nel 1798 vennero decapitati per aver rubato dei gioielli a una ragazza. Nonostante si fossero pentiti e avessero chiesto di confessarsi e il perdono, la giustizia fu inesorabile. I covesi però ricordano ancora questo martirio con le celebrazioni che si tengono ogni anno il 7, 8 e 9 agosto.
7 - 5 Murales. Si possono ammirare grazie al Festival Cultural'mente, nati dal desiderio di lasciar traccia nel paese del festival. Le caratteristiche che li accomunano sono le grandi dimensioni e il territorio.
Il primo è del 2019 ed è la "Conversione di San Paolo" del Caravaggio, creato per mano di Andrea Ravo Mattoni, il quale ha voluto rappresentare questa opera che fa parte di una collezione privata portandola alla portata di tutti.
Il secondo è del 2020 ed è realizzato da UFOCinque (Matteo Capobianco), si intitola "De Micheli" e rappresenta i luoghi più importanti di Covo oltre naturalmente al maestro De Micheli. (Potrete vedere la casa dove visse il compositore, violinista e direttore d'orchestra Giulio de Micheli nella via omonima, nonché la stessa via del monumento alle 3 anime giustiziate).
Il terzo è del 2021, il murales di VESOD (Vesod Brero) "Proiezioni" racconta come l'essere umano sia proiezione del territorio a cui appartiene.
Nel 2022 Fabio Petani ha dipinto "Hydrogen carbonate & musa sikkimensis", banane sul territorio bergamasco? Un monito per il futuro.
E sempre del 2022 è "Il ratto di Europa" dello spagnolo Kraser Tres, amante della pittura surrealista.
8 - Le campagne nei dintorni, passeggiando alla scoperta del fosso bergamasco e dei fontanili.

Io ho visitato Covo durante la Rievocazione storica del Miracolo di San Lazzaro, ma se vi piace anche mangiare qualcosa di tipico, potreste farlo durante la Sagra del Raviolo Nostrano. Covo era molto legato alla vita agreste, così nel mese di ottobre si festeggiava la fine dei lavori nei campi con grandi scorpacciate di ravioli.
Se non lo conoscevate prima, spero di avervi fatto venire voglia di visitarlo, magari per scoprire cosa raffigurerà il nuovo murales del 2023!

Articolo e foto di Elena Zerbini per Chèi de Bèrghem.

I suoi contatti sono:
Pagina Facebook: Eledovevai
Profilo Instagram: Eledovevai
E-mail: eledovevai@gmail.com
Vuoi sostenere il progetto "Chèi de Bèrghem?" Compra le nostre magliette qui: https://shop.cheideberghem.it


Condividi l'articolo
Lascia un commento

Sei uno di noi? Diffondi la BergamaschicitàVisita lo shop